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Piazza Marcello d'Olivo - Lungomare di Lignano Pineta

IN GENERALE “…Evidentemente non si possono costruire tutte le case in riva al mare: in omaggio a questo principio e all’intento di rispettare al massimo la natura, nasce l’idea della spirale. Percorrendola, varia il raggio di curvatura, e quindi si ha sempre davanti il verde. Tutte le case devono essere arretrate di almeno venti metri dalla strada per confondersi con la vegetazione, una spina dorsale conterrà tutti i servizi generali del centro”. (Marcello D’Olivio Opera omnia) 

VISIONE URBANA - La proposta progettuale parte proprio da quanto sopra descritto e dalla volontà di recuperare, per quanto possibile, il pensiero originario di Marcello D’Olivo e quanto espresso nel piano di lottizzazione del 1953. Slegandosi per un attimo da ciò che la spirale rappresenta e l’efficacia di tale escamotage urbanistico, l’approfondimento del tema ai fini dell’elaborazione della proposta si è concentrato su due elementi di fatto mai compiuti del progetto originario: 

1. La conclusione del percorso centrale, il “Treno”, con una sorta di piazza dal disegno morbido ed accogliente, la cui prospettiva termina visivamente in una Terrazza a Mare mai realizzata; 
2. La modalità attenta, quasi chirurgica, nel trattare il limite fisico e visivo tra pineta e spiaggia, tra essenze arboree e vegetazionali e la sabbia. 

I due aspetti sopra citati non possono trovare compimento rapportandosi allo stato di fatto, ovvero con un insediamento urbanistico consolidato in altra direzione con l’adozione dei successivi Piani regolatori e Piani della Viabilità: la presenza dell’asse viario lungo l’arenile pone una netta suddivisione tra centro abitato e spiaggia, ancor più sottolineato dalla Promenade in quota a collegamento delle “Rotonde”. La Piazza Marcello D’Olivo, di fatto un piazzale semicircolare affacciato sul mare, privo di carattere e identità e, non a caso, poco frequentato nelle ore diurne se non in occasione di manifestazioni, non rappresenta in alcun modo la compiuta soluzione all’asse centrale. Lo stesso “Treno” in qualche modo conclude il proprio percorso con una fontana affacciata su un giardinetto, una sorta di aiuola che apre lo sguardo verso un’ampia area di parcheggio a cielo aperto, senza verde, senza alberi, asfalto e qualche panchina. 

La proposta prende origine quindi da quanto sopra detto, dalla conoscenza approfondita del luogo e da una serie inequivocabile di esigenze espresse dalla città stessa: 

1. Realizzazione di un nuovo sistema articolato che rappresenti la corretta conclusione del percorso centrale di Lignano Pineta ed allo stesso tempo una sorta di ponte verso il mare; 2. L’organizzazione di un ambito urbano polifunzionale, non una Piazza ma un Parco Centrale e Nodale, l’espressione in qualche modo della storia morfologica della penisola, con il proprio sistema di dune sabbiose ricoperte da vegetazione; 
3. Il disegno di un luogo percorribile e fruibile sempre, un vero e proprio accesso al mare, un percorso sensoriale che dai colori e profumi della pineta permetta di percepire il calore della sabbia e della salsedine; 
4. La creazione di una piattaforma con un’ampia cavea centrale utilizzabile per gli eventi, mutabile e mutante attraverso l’utilizzo di piattaforme mobili atte a ridisegnare costantemente lo spazio pubblico; 
5. Definizione di un’ampia area centrale, un piano inclinato in elevazione verso la spiaggia, la creazione di una duna artificiale che dolcemente si adagia sull’arenile, con un sistema di gradoni e rampe in costante mutevolezza e simbiosi con la sabbia e l’arenile. 

Quanto sopra descritto per punti vede il proprio compimento con la realizzazione di una piastra inclinata, da quota 0,00 a quota + 1,00, quindi una sorta di falso piano, percorribile ed utilizzabile per vari usi e funzioni. Di fatto, posto in posizione baricentrica rispetto l’intera penisola, trattasi di una nuova foce verso il mare, e come tale portatrice di novità, freschezza e vita: nel caso specifico sociale e culturale. 

ARCHITETTURA - La nuova piazza Marcello D’Olivo, come descritto al punto precedente, sarà quindi caratterizzata da una piastra centrale inclinata, un falso piano, ciò che chiameremo nel prosieguo della relazione “Delta”. Delta perché la piastra ha una forma conica, in apertura verso l’orizzonte; Estuario perché la piastra è realizzata con materiali naturali e caratterizzata da vaste superfici trattate a verde, con l’utilizzo delle essenze arboree e vegetazionali tipiche della penisola. Il citato Delta parte dall’area che rappresenta la conclusione del Treno, raccordandosi con la quota del percorso porticato: da questo punto di partenza si apre seguendo il naturale andamento inclinato dei due percorsi carrabili posti ai lati accentuando la vista a quinte aperte verso il mare. Il sistema sarà dotato di accesi con rampe di adeguata pendenza su entrambi i lati e propone un doppio sistema di gradoni affacciati sulle strutture esistenti, in particolare il Bar Tenda storica e consolidata realtà conviviale e centro di aggregazione. Ai lati saranno ubicate le aree destinate a parcheggio, in numero simile a quelli esistenti, la cui presenza sarà mitigata da aiuole con arbusti e canneti e protette dall’irraggiamento solare da macchie di pino marittimo. Si ritiene in questa sede e sulla base di esperienze anche recenti sul territorio, di evitare lo scavo di parcheggi interrati. Il Delta prosegue il proprio andamento naturale prendendo quota verso il centro dell’attuale piazzale ed aprendosi pienamente sull’area che oggi è uno svincolo stradale: la posizione centrale, garantita dal nuovo sistema dei percorsi e della viabilità, permetterà la costruzione di una cavea, una sorta di anfiteatro della dimensione massima di metri 30 per 20 costituito da una serie di gradoni fissi su tutti i lati e da un sistema articolato di pedane mobili, con modulo base di metri 1 per 1,5, posizionabili pneumaticamente a quote differenti dando possibilità di infinite configurazioni ed utilizzi: in sintesi un vero e proprio palcoscenico teatrale a cielo aperto, luogo per concerti, sfilate, rappresentazioni teatrali, sportive, musicali. Il Delta, alla fine del proprio percorso, si adagia sull’arenile accompagnato dolcemente da una serie di gradoni degradanti verso la sabbia, intervallati da rampe, aiuole, cespugli. Un’apertura morbida verso la natura, nella sua essenza forse più forte e impetuosa: il mare. 

SOSTENIBILITÀ - Quanto proposto e descritto prende origine dalla conformazione naturale del sistema dei cordoni dunosi: barre emerse, lame e dune fossili - sistema peraltro ancora visibile nelle aree più interne della penisola - in particolare nelle dune alle spalle di Lignano Riviera. Potremo quindi definire tale conformazione geologica l’esempio vivido e reale della mutevolezza del paesaggio. Paesaggio che ha visto senza ombra di dubbio come il regime dei litorali del delta sia nel tempo alterato da interventi antropici (i pennelli) che hanno impedito la migrazione delle sabbie verso Est, innescando però erosioni significative lungo le spiagge di Lignano con dispersione verso Ovest. Tali fenomeni vanno senza dubbio alcuno contrastati a scala geografica ampia, ma possono essere limitati anche nella visione più di dettaglio. E questo è quanto proponiamo nel progetto: la duna naturale, la piastra inclinata aumenta di quota verso il mare per creare una barriera naturale alla dispersione delle sabbia, in particolare con i moti ventosi invernali. Tali movimenti sono arginati dalla presenza di essenze arboree ai limiti della spiaggia e da una serie di paratie mobili, inclinate a favore di vento, che possono essere alzate ed inclinate a seconda delle stagioni per divenire, in estate, piattaforme per i bagnanti. La Piastra è realizzata con sottostruttura a terrapieno, ad esclusione dell’area di ricovero delle piattaforme mobili, per ottimizzare le risorse del territorio e ridurre al minimo materiali di risulta e da discarica. La pavimentazione sarà realizzata con tavole di legno pressato, materiale che prende origine dal riutilizzo dei materiali lignei di scarto di altre lavorazioni. Saranno inseriti in posizioni opportune pannelli solari per accumulare energia ai fini del funzionamento dell’illuminazione pubblica e della “macchina teatrale”. La pavimentazione di tipo galleggiante permette il defluire delle acque meteoriche verso una vasca di recupero che potrà essere utilizzata per l’irrigazione del sistema a verde di progetto. La pavimentazione delle aree di percorrenza carrabile saranno realizzate con opportuno asfalto drenante, del tutto simile al materiale utilizzato negli alcori arborei. Una prima stima sommaria dei costi permette in questa sede di affermare che i costi previsti dal bando non saranno superati.

arch. Tiziano Noselli, arch. Elisa Fortuna, arch. Filippo Parolin, arch. Federica Carollo
Piazza Marcello d'Olivo - Lungomare di Lignano Pineta
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